Il palazzo di gelato Ջաննի Ռոդարիի հեքիաթի թարգմանություն

Il palazzo di gelato di Gianni Rodari - Filastrocche.it

Մի անգամ, Բոլոնիաում, նրանք պաղպաղակի դղյակ պատրաստեցին հենց Պիացցա Մաջիորեի վրա, իսկ երեխաները հեռվից եկան, որ լիզեն։
Տանիքը հարած սերուցքից էր, բամբակի ծխնելույզների ծուխը և կոնֆետի ծխնելույզները։ Մնացած ամեն ինչ պաղպաղակ էր՝ պաղպաղակի դռները, պաղպաղակի պատերը, պաղպաղակի պահարանները:
Մի փոքրիկ երեխա բռեց սեղանի ոտքից և սկսեց լպստել, սեղանը ընկավ իր ափսենելով տղայի վրա, իսկ ափսեները նույնպես շոկոլադե պաղպաղակից էին։
Մի պահ քաղաքի պահակը նկատեց, որ դղյակի մի պատուհանը հալչում է։ Պատուհանի ապակիները ելակի պաղպաղակից էին, և հոսում էին իրենց համարի մեջ։
— Շտապե՛ք, շուտ արե՛ք— բղավեց պահակը։
Բոլորը վազելով եկան և սկսեցին լպստել վարդագույն առվակը, որ ոչ մի կաթիլ չկորչի։
“Բազկաթոռ ինձ տվեք, ես խեղճ ծեր տատիկ եմ!” աղաչում էր մի ծեր տատիկ, որը չէր կարողանում ճանապարհ անցնել ամբոխի միջով, «Ո՞վ ինձ համար կբերի բազկաթոռ»։
Մի առատաձեռն հրշեջ վազեց, որ նրան մի աթոռ բերի սերուցքով և պիստակով պաղպաղակով, և խեղճ պառավը, նա սկսեց լիզել բազկաթոռների հենակները:
Դա հիանալի օր էր, բժիշկների հրամանով ոչ մեկի ստամոքսը չցավեց։
Նույնիսկ հիմա, երբ երեխաները մեկ այլ պաղպաղակ են խնդրում, ծնողները հառաչում են և ասում են․
«Այո, ձեզ անհրաժեշտ կլինի մի ամբողջ դղյակ, ինչպես Բոլոնիայում։ Այդ ժամանակ դու կկշտանաս»:


Una volta, a Bologna, fecero un palazzo di gelato proprio sulla Piazza Maggiore, e i bambini venivano di lontano a dargli una leccatina.
Il tetto era di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita. Tutto il resto era di gelato: le porte di gelato, i muri di gelato, i mobili di gelato.
Un bambino piccolissimo si era attaccato a un tavolo e gli leccò le zampe una per una, fin che il tavolo gli crollò addosso con tutti i piatti, e i piatti erano di gelato al cioccolato, il più buono.
Una guardia del Comune, a un certo punto, si accorse che una finestra si scioglieva. I vetri erano di gelato alla fragola, e si squagliavano in rivoletti rosa.
“Presto”, gridò la guardia, “più presto ancora!”
E giù tutti a leccare più presto, per non lasciar andare perduta una sola goccia di quel capolavoro.
“Una poltrona!” implorava una vecchiettina, che non riusciva a farsi largo tra la folla, “una poltrona per una povera vecchia. Chi me la porta? Coi braccioli, se è possibile”.
Un generoso pompiere corse a prenderle una poltrona di gelato alla crema e pistacchio, e la povera vecchietta, tutta beata, cominciò a leccarla proprio dai braccioli.
Fu un gran giorno, quello, e per ordine dei dottori nessuno ebbe il mal di pancia.
Ancora adesso, quando i bambini chiedono un altro gelato, i genitori sospirano: “Eh già, per te ce ne vorrebbe un palazzo intero, come quello di Bologna”.

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